Leggi il nostro perché.

Ogni anno guardo alla nostra Mission con la stessa chiarezza e motivazione di sempre. Penso allo scopo principale delle mie azioni e il loro perché torna nuovamente ad affascinarmi.

Avevo quasi 20 anni quando, agli inizi della mia carriera, accompagnavo mio padre nei viaggi di lavoro dai “suoi” clienti sparsi qua e là. Una vera università di vita e professionalità che valeva abbondantemente la levataccia che dovevo fare, necessaria per arrivare puntuali ad ogni appuntamento, prerequisito fondamentale di ogni incontro per rispetto di chi avrebbe incontrato.

Erano titolari, amministratori delegati, addetti agli acquisti, responsabili di varie funzioni, direttori di stabilimento, marketing, qualità, addetti alla produzione ecc. ecc., le persone con diversi ruoli che aveva occasione di incontrare o che cercasse di conoscere per poi lasciare un segno tangibile della filosofia della sua azienda.

Il primo particolare interesse che aveva era entrare in contatto e in empatia con chiunque incontrasse, per piacere personale e per cogliere appieno ogni richiesta gli venisse posta, esplicita o implicita che fosse. Si poneva attento e in ascolto per cogliere quanto necessario per costruire una proposta, un progetto su misura del bisogno, ma comunque differenziante.

Il buongiorno si vede dal mattino osava dire, quale auspicio o timore per colui che avrebbe incontrato dopo?

No, la sua era semplice curiosità di conoscere un nuovo mondo.

All’ingresso già si lasciavano cogliere i primi segnali rivelatori della natura e dell’anima delle aziende che visitava, ogni comparto aziendale un’esperienza, e c’era tanto di gratificante da imparare da un diverso mestiere e anche da ognuno che avesse avuto la fortuna di incontrare.

Ma una cosa mi ha sempre colpito e che in maniera indotta ha sempre insegnato a me e ai miei fratelli, creare prima di ogni business delle relazioni, delle esperienze gratificanti di conoscenza reciproca, questo era un bisogno imprescindibile. In seguito poteva dare ampia dimostrazione delle sue prerogative per strutturare un progetto che potesse soddisfare i bisogni.

Non aveva problemi a tenere rapporti con ogni livello aziendale consapevole come era che il suo operato avrebbe dovuto soddisfare diverse aree e persone.
E’ “ De no antri”, cosi indicava il cliente, esigente e amante dei servizi e prodotti eccellenti.

All’epoca bastava che dicesse di ritorno dai suoi viaggi di lavoro … ho promesso, dobbiamo, mi raccomando, per comprendere la profondità dell’accordo che aveva fatto o quanto avesse detto e capimmo anche molto presto che il suo intento era andare oltre alle aspettative.

Ne seguivano relazioni e rapporti di lavoro che nella maggior parte dei casi ancora oggi continuano dopo decenni o generazioni di imprenditori o di responsabili.

Avevo preso l’abitudine quando sapevo che saremmo di li a breve partiti per le varie missioni ad immaginare la trasferta come un viaggio della conoscenza stante le esperienze che ne scaturivano.

Forse il suo era un piano ben preciso per appassionarmi e formarmi e lasciarmi cogliere quegli aspetti che mi avrebbero fatto capire quale fosse la mia strada? Non saprei dire con certezza cosa avesse in testa fatto sta che abbiamo seguito le sue orme ma l’unica cosa che posso dire oggi è che quei viaggi non erano solo lavoro erano tanto di più.

Mi insegnò che ogni azienda per come si pone sul mercato determina un suo biglietto da visita e che prima dei fatturati potenziali era per lui importante far capire la volontà di voler soddisfare una esigenza, cioè il nostro perché facciamo questo mestiere. I fatturati se li meriti verranno dopo diceva, guai erano a pensare al contrario, pena perdere di vista gli interessi del cliente.

Questo approccio negli anni è parte del nostro know-how, della CJ, portato avanti e rinnovato con le competenze, gli atteggiamenti e i comportamenti coerenti dei nostri collaboratori. Il modo in cui facciamo il nostro lavoro è il nostro come creiamo valore. Il packaging in cartone e i servizi correlati di alta qualità sono cosa forniamo ai nostri clienti.

Probabilmente se avessimo intrapreso tutt’altra strada in un altro mercato l’unica diversità sarebbe stato il prodotto ma il perché farlo e con quali intenti nella sostanza sarebbe cambiato poco niente.

Oggi dopo quasi 40 anni da allora tanto è cambiato e si è riattualizzato in CJ, ma le nostre visite e attenzioni ai clienti e stakeholder hanno lo stesso comune denominatore di allora, avere relazioni con i nostri partner e fornire dei valori aggiunti personalizzati.
Dove ogni persona, sia pur per le esigenze delle circostanze o per gli obiettivi che il ruolo impone possa svolgere la sua funzione in un clima di collaborazione, professionalità, passione, ispirazione e reciproca fiducia.

ANDREA PAOLETTI